giovedì 11 novembre 2010

Il carciofo di Cupello

II carciofo di Cupello (in provincia di Chieti) è uno dei prodotti più rappresentativi del territorio abruzzese del Trigno Sinello ed ha una storia ed una tradizione antichissime. Era conosciuto già nell’epoca greco-romana.

Coltivazione autoctona di grandissimo valore sia in termini nutrizionali che economici e di conservazione delle biodiversità, la specie cynara scolymus è tipica del territorio di Cupello e dei comuni limitrofi di Furci, Lentella, Monteodorisio, San Salvo e Vasto.



È un carciofo di colore verde con sfumature più o meno intense di violetto, ha una forma tondeggiante e il caratteristico foro all’apice. La forma ricorda una mazzaferrata, l’antica arma medievale, tant’è che la varietà viene identificata anche con questo nome nella zona di produzione. La scarsa fibrosità e l’assenza di lanugine e spine ne fanno un carciofo eccellente sia per il consumo fresco, sia per sua la trasformazione: farcito con formaggio e pane grattugiato, fritto a spicchi, arrostito, ottimo ingrediente di frittate, pizza, pasta e risotto.

È una qualità tardiva il cui periodo di produzione è compreso tra i mesi di marzo ed aprile. Ma tutto l’anno si può acquistare in barattoli conservato anche sott'olio. È un prodotto che ha ottenuto il marchio collettivo comunitario con un disciplinare di produzione assai rigido che garantisce il consumatore circa la qualità del prodotto che è controllato lungo tutta la filiera, secondo i principi della tracciabilità.

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