venerdì 5 novembre 2010

Cucchiai di...kiwi

Alcuni ricercatori neozelandesi hanno minato le nostre certezze attuali, trasformando un kiwi in 100 cucchiai di plastica. Scion, un istituto di ricerca a Rotorua, ha sviluppato una tecnologia in grado di produrre molti prodotti da materiali organici e rifiuti.

Ha creato bioplastiche compostabili dagli scarti di kiwi, che saranno utilizzati per creare cucchiai e coltelli, noti come "spifes". Il ricercatore Martin Markotsis ha dichiarato che il segreto è in un processo chimico che trasforma gli scarti del kiwi in plastica. "Operiamo una 'trasformazione reattiva' - parola che suona un po' magica. Stiamo verificando se possiamo ottenere un brevetto, per questo non possiamo raccontare troppo sul procedimento".

"Se diciamo troppo, non possiamo brevettare il processo", ha detto Markotsis. Sono stati creati dei prototipi, mescolando diverse quantità di kiwi, mais e altri additivi (segreti, ma di origine naturale). Il progetto sta raccogliendo le migliori miscele - dotate di adeguata forza e flessibilità - e mira a una produzione su scala commerciale. Un frutto di circa 90 g può essere trasformato in oltre 100 utensili.

Gli utensili saranno inclusi in pacchetti di kiwi venduti all'estero da Zespri. Markotsis ha riferito che altri frutti potrebbero essere trasformati in altri tipi di plastica. Scion Research ha ricevuto un milione dollari di sovvenzione dal governo per trasformare i residui derivanti dagli impianti di depurazione di Rotorua in prodotti commerciali.

Un'altra innovazione al centro della ricerca è il "biopeg", un picchetto che può essere lasciato piantato in terra per poi decomporsi nel suolo. Il mercato globale delle bioplastiche prevede un forte aumento nell'arco di un decennio, con i rivali d'oltremare che costruiscono cellulari da gusci di anacardi e mais.

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