mercoledì 24 novembre 2010

I batteri trasformatori

Il ricercatore olandese Jean-Paul Meijnen e i suoi colleghi sono riusciti nell'impresa di "allenare" i batteri, adattandone lo schema di alimentazione, a convertire efficacemente tutti i principali carboidrati presenti in ortaggi, frutta e scarti di potatura in prodotti "verdi" ad elevato valore aggiunto come le bioplastiche.
Secondo Meijnen, gli attuali processi per la produzione di plastiche da biomassa sono ancora molto costosi e non riescono ad utilizzare tutta la materia prima vegetale. Il pre-trattamento delle biomasse conduce alla produzione di vari tipi di zuccheri, come glucosio, xilosio e arabinosio, i quali insieme costituiscono circa l'8% di tutti gli zuccheri presenti nella biomassa.
Il problema stava nel fatto che i batteri su cui si era concentrata la ricerca di Meijnen erano in grado di metabolizzare solo il glucosio, ma non anche lo xilosio e l'arabinosio, lasciando queste componenti inutilizzabili. Di qui l'idea di "insegnare" ai batteri a "digerire" anche l'indigeribile!
Una nuova famiglia di batteri geneticamente modificati è stata dunque creata in laboratorio, introducendo nel loro DNA uno specifico frammento che consente loro la produzione di un enzima essenziale alla conversione della xilosio in una molecola "assimilabile" dal batterio stesso.
La soluzione ha funzionato, anche se inizialmente è risultata efficace alla "digestione" solo del 20% della componente di xilosio presente nella biomassa; per metabolizzare il restante 80%, i batteri modificati hanno dovuto essere "allenati".
Infine, in un progetto di ricerca separato, Meijnen è riuscito con successo nella modifica di un ceppo del batterio Pseudomonas putida S12 che era stato precedentemente ingegnerizzato al fine di produrre para-idrossibenzoato (pHB), una sostanza biochimica derivata dallo xilosio e da altre fonti come glucosio e glicerolo.
Le risultanze dello studio sono state presentate presso l'Università di Tecnologia di Delft (Olanda) in data 22 novembre 2010.


Fonte: Freshplaza

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