martedì 19 ottobre 2010

STORIA DEL FLAIR FINO A OGGI (Erroneamente detto anche FREESTYLE)

Ho trovato questo articolo sul blog newsbartenders.it. Vi consiglio di leggerlo e vi consiglio anche di visitare il blog che è interessantissimo.

In Italia il “flair” è stata per certi versi la tecnica di lavoro più controversa, più discussa, e più incompresa e per questo anche criticata, spesso però con poca cognizione di causa. Andiamo quindi alla scoperta delle origini e delle evoluzioni di questa pratica che ancora oggi trova pochi ammiratori e molti detrattori.
Le origini del flair sono, contrariamente a quello che si crede, molto antiche. Infatti. si ha notizia che il primo a praticare il flair sia stato il celebre bartender statunitense Jerry Thomas, che durante le sue dimostrazioni,
faceva ampiamente uso di mosse spettacolari rivelandosi un autentico showman, cosa alquanto strana per l’epoca considerando che questo succedeva nel 1800.
Ma cosa vuol dire esattamente il termine flair?
Abilità, talento, stile ed eleganza, che non necessariamente devono essere associati al bartending; di fatto nella lingua inglese si dice ad esempio di una persona che ha “flair in sport” per indicarne il talento nell’ambito sportivo.
Tutti ricorderanno che il flair divenne popolare subito dopo il film “Cocktail” dove un giovane Tom Cruise interpretava la parte di uno studente di economia che pian piano diventava bar tender.
All’inizio un po’ imbranato, ma alla fine grazie al flair, diventa una star.
Questo succedeva nel 1988, tuttavia per cercare le origini del flair moderno dobbiamo andare indietro ancora di qualche anno, infatti, è all’inizio degli anni 80’ che alcuni bartender californiani misero in atto alcuni movimenti appositamente studiati per velocizzare il lavoro.
La tecnica viene subito adottata da altri colleghi e presto diventa uno standard di servizio per la popolare catena “TGI Fridays”.
Nel 1985 a Marina del Rey in California, la “TGI Fridays” organizza la prima gara di flair per i loro dipendenti e fra di loro si distingue per bravura John Mescall che in seguito girerà il primo video sul flair “ Olimpic Bartending”, insieme a John “JB” Bandy che dopo aver vinto il primo campionato mondiale della “TGI Fridays” nel 1987, è chiamato per fare il trainer per Tom Cruise nel film “Cocktail".
Nel 1997 ad Orlando, in Florida, viene fondata la Flair Bartenders’ Association (FBA), associazione nata con l’intento di tutelare e far crescere l’emergente mondo del flair bartending, nonché promuovere le varie gare e i concorsi in giro per il mondo.
Nel 1992 in Italia cominciano ad arrivare le prime attrezzature per bar dagli Stati Uniti per opera di
Stefano Talice e Gianluca Pomati, titolari della “Varpo”, i quali durante un “Pianeta Birra “ a Rimini nel 1994, incontrano Marco Ranocchia, che a quel tempo rappresentava la Fiera di Bastia Umbra in Spagna.
Marco racconta loro di aver conosciuto un talentuoso bartender portoghese, Paulo Ramos, che praticava il flair in un bar di Madrid.
Dopo un accordo commerciale fanno arrivare Paulo Ramos in Italia e dopo poco tempo apre a Bastia Umbra la “Planet”, prima scuola di flair in Italia .
Il flair conosce un periodo di grande popolarità e cominciano ad emergere i primi talenti nostrani, Lorenzo Bianchi, Fabio Milani, Stefan Mussye, Marco Sumerano, Sasha Ivankovic e tanti altri.
Molti locali assumono dei flair bartender e presto nel nostro paese si comiciano a vedere dei “flair bar”, e dal circuito internazionale iniziano ad arrivare bartender dai paesi dell’Est, dall’Asia , dall’Australia e dal Sud America ( soprattutto dall’Argentina ), che portano stili diversi e nuove tecniche sempre più spettacolari.
Nel 2004 nasce la FBA Pro Tour, una sorta di World League del Flair che attualmente organizza le più importanti gare nei 5 continenti. Tra i personaggi più popolari del panorama mondiale troviamo i fratelli Christian e Rodrigo Delpech, Adriano Marcellino, Vladimir Buryanov, Nicholas St Jean, Danilo Oribe, Tom Dyer e molti altri che ometto per motivi di spazio che dedico invece agli italiani che ben figurano nel “top ranking” come Dario Doimo e l’infaticabile giramondo Marco Canova sempre presente nelle manifestazioni che contano.
Inutile dire che la capitale mondiale del flair è diventata Las Vegas, città che ha praticamente attirato nei suoi locali i migliori flair bartender del mondo i quali non hanno certo opposto resistenza alle avances della città che non dorme mai, forse più convinti da “qualche dollaro in più” che dalle attrattive che offre la capitale mondiale del divertimento. E come dargli torto!
In Italia nel frattempo il movimento si è un po’ affievolito e nel panorama nazionale più che flair bar ci sono molti flair bartender che praticano l’arte al di fuori dei luoghi di lavoro, ma si sa, a volte nel nostro paese le mode così come arrivano spariscono e il flair non è proprio una moda, bisogna dedicargli tempo e sudore, gli
allenamenti sono lunghi e devono essere costanti, esattamente come avviene nello sport professionistico. Naturalmente oltre al flair da gara (l’exhibition flair) c’è anche la versione da lavoro, il “working flair” che consiste in una tecnica che permette di velocizzare il lavoro senza interferire con il servizio e non far aspettare ulteriormente il cliente.
Questa tecnica, pur con qualche difficoltà ad essere accettata daibarman classici, è ormai entrata nell’uso quotidiano da parte di un numero di bartender sempre più in crescita, soprattutto in seguito all’apertura di locali di nuova concezione che non hanno potuto fare a meno, sia per organizzazione del lavoro che per logistica e per flusso di clientela, di far eseguire questa pratica al loro personale.
Da qualche anno il flair, anche se in forma “light”, è entrato nel mondo dell’IBA.
Che direzione prenderà il flair?
Francamente è un po’ difficile dare una risposta, ma, nel frattempo, direi a chi vuole vedere dal vivo tanti professionisti in altrettanti locali e senza spostarsi troppo, di volare a Las Vegas e una volta lì non avrà che l’imbarazzo della scelta.

I MIGLIORI FLAIR BAR NEL MONDO:
Roadhouse. 35 The Piazza, London WC2E,tel. +44 20 72406001 begin_of_the_skype_highlighting              +44 20 72406001      end_of_the_skype_highlighting
Carnaval Court. 3475 Las Vegas Blvd S , Las Vegas, tel. +1 800-214-9110
Shadows. 3570 Las Vegas Blvd S, Las Vegas, +1 702-tel.+1731-7873
Kahunaville. 3300 Las Vegas Blvd S Las Vegas, t el. +1 702 894-7111
Red Room Saloon. 3101 West Sahara Ave Las Vegas, NV 89102,                  
tel. +1 702-257-9663
VooDoo Lounge. 3700 Rio Hotel, W Flamingo Road Las Vegas, 89103
tel.+1 702 252 7777

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