mercoledì 27 ottobre 2010

Il fabbisogno energetico

Il fabbisogno energetico umano viene definito come l’apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengano un livello di attività fisica sufficiente per partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensioni e composizione corporee compatibili con un buono stato di salute a lungo termine.
Il fabbisogno per le consuete attività giornaliere, tende a diminuire con l'avanzare degli anni ed è in genere minore per le donne.
Il dispendio energetico totale in una giornata è dato dal consumo metabolico a riposo (Metabolismo basale), dalla termogenesi indotta dagli alimenti e dall'effetto termogenico indotto dall'attività fisica e dallo sport, il Metabolismo Basale rappresenta il 60-70% del dispendio energetico totale, l'effetto termogenico (che varia a seconda del tipo dei nutrienti) rappresenta il 5-15%, l'attività fisica il 15-30%.

Metabolismo Basale 

Il metabolismo basale, ossia il dispendio energetico di un organismo a riposo, è influenzato da vari fattori:
  • SESSO: nella donna è inferiore rispetto all'uomo
  • ETA': diminuisce gradualmente con l'età
  • MASSA MUSCOLARE: è più elevato in soggetti con una buona muscolatura
  • CLIMA: il metabolismo basale è più elevato nelle regioni con clima freddo rispetto a quelle con clima caldo
  • STATO NUTRIZIONALE: durante il digiuno, nei casi di iponutrizione (ad esempio nelle diete troppo "povere") il metabolismo basale si abbassa
  • ORMONI: gli ormoni tiroidei aumentano il metabolismo basale

Bilancio energetico 

L'immagine accanto raggruppa i fattori rilevanti riguardo il bilancio energetico umano. Si nota l'implicazione di molti fattori:
  • il metabolismo, con tutte le sue variabili individuali, compresi gli stati straordinari e patologici.
  • l'attività e la resa fisica con tutte le sue variabili individuali e giornaliere.
  • la quantità e la composizione di alimenti.
  • l'attività e la resa digestiva.
LE FORMULE APPROSSIMANTI
Il fabbisogno energetico dipende in primo luogo da moltissimi fattori metabolici, di spesa energetica e di alimentazione. Una grossolana approssimazione per il fabbisogno metabolico basale è data dalla formula di Harris-Benedict (in inglese Harris-Benedict equation o Harris-Benedict principle o Harris Benedict formula) che tiene in considerazione dati come il sesso, la statura, il peso corporeo e l'età:
  • Per le donne: BMR = 655,095 + ( 9,5634 * Peso in kg) + (1,8496 * Statura in cm) - (4,6756 * Età in anni)
  • Per gli uomini: BMR = 66,473 + (13,7516 * Peso in kg) + (5,0033 * Statura in cm) - (6,775 * Età in anni)
  • Per i bambini: BMR = 22,10 + (31,05 * Peso in kg) + (1,16 * Statura in cm)
L'immagine rende l'idea delle variazioni della rata metabolica basale BMR, differenziata per sesso ed età: si nota che la differenza delle medie statistiche tra uomini e donne è del 10-15% e con l'aumento della differenza di età (tra 20 e 70 anni) si incrementa del 15%. La statistica indica che la metà delle persone è al di sopra e l'altra metà al di sotto di questa percentuale. I dati riferiti al metabolismo basale sono riferiti ad un ambiente di circa 20°C.
Ovviamente sarà ancora più difficile proporre una approssimazione attendibile della misura, considerando lo sforzo fisico, il contenuto degli alimenti e il rendimento digestivo (ossia l'energia dispersa con le feci).
Il fabbisogno per lo sforzo fisico è normalmente molto minore. Esistono alcune tabelle (redatte da istituti sportivi), che danno un'approssimazione abbastanza fedele. Il problema individuale è dato dal determinare la somma di diversi sforzi in 24 ore e la stima della resa degli sforzi che è evidentemente diversa, in persone allenate o meno. Inoltre, tenendo in considerazione le variabili legate all'abbigliamento e alle temperature ambientali, qualsiasi stima può risultare approssimata.

Spesa energetica correlata al tipo di attività fisica

 

Esempi di calcoli basilari 

  • Donna statura 1.79, 94 kg, 46 anni, casalinga, dorme ca. 8 ore:
    • Fabbisogno basilare ca. 1'480 Kcal/dì;
    • Fabbisogno di movimento ca. 85 kcal/ora x 16 ore ca. = 1'360 kcal/dì;
    • Totale fabbisogno giornaliero ca. 2'800 kcal.
  • Uomo statura 1.76, 80 kg, 60 anni, lavoro sedentario in locale climatizzato, dorme 8 ore:
    • Fabbisogno basilare ca. 1'650 kcal/dì;
    • Fabbisogno di movimento ca. 65 kcal/ora x 16 ore ca. = 1'000 kcal/dì;
    • Totale fabbisogno energetico giornaliero ca. 2'700 kcal.
Gli esempi riportati sopra, circa la stima del fabbisogno energetico, dimostrano quante variabili imponderabili fanno parte del calcolo, considerando che, le rese digestive e di movimento, non sono state incluse nei calcoli.
Una "grande sconosciuta" sembra essere la resa digestiva, poiché esistono pochissime misure che rilevano la quantità di energia degli alimenti che non viene sfruttata e che lascia il corpo attraverso le feci. Sembra che le differenze individuali possano anche essere notevoli.

 

Valutazione di dati calorici alimentari 

  • Le tabelle alimentari danno un'idea statistica approssimativa riguardo il contenuto energetico (calorico) degli alimenti. Come detto, essendo esse approssimative, non hanno una sufficiente affidabilità.
  • Anche i consigli dietetici sul fabbisogno energetico individuale sono poco affidabili; oggigiorno è impossibile infatti determinare il fabbisogno individuale concreto con strumenti accessibili, al massimo è fattibile un'approssimazione statistica aleatoria della rata metabolica basilare, considerando sesso, peso corporeo ed età. La stima della rata metabolica di sforzo non è strumentalmente precisa e la resa digestiva non è nota per ogni singola persona.
  • Per quanto detto sopra, i dati concernenti il consumo calorico, devono essere considerati come indicazioni di massima.

 


L'appetito: funzione e disturbi 


La regolazione energetica, cioè l'equilibrio tra spesa e fabbisogno energetico umano, non viene gestita scientificamente, ma dall'appetito. In questa primitiva sensazione sono integrate tantissimi elementi, non solo biologici, ma anche economici e socioculturali, come illustrato dall'immagine accanto.
L'appetito è una delle pulsioni primitive previste per garantire l'autoconservazione. Come tutte le pulsioni, quindi, può essere compromessa da fattori biologici, socioculturali, economici e personali. Disturbi dell'appetito si manifestano clinicamente nel caso deigrandi obesi oppure nei casi di eccessivo sottopeso (anoressia). Ambedue i quadri clinici possono comportare un rilevante rischio letale.
Per rilevare il buon funzionamento della regolazione energetica, attraverso l'appetito, potrebbe essere sufficiente osservare il peso corporeo: negli adulti, sbalzi oltre ca. il 5% annuo (in più o in meno) vanno analizzati poiché possono essere patologicamente indicativi. Sbalzi in eccesso possono indicare un'alimentazione iperenergetica (ipercalorica), sbalzi in difetto un'alimentazione ipocalorica.

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