"Le cornacchie e i numerosi cinghiali - riferisce Settimio Stangoni - attualmente sono i "padroni" del nostro territorio. I cinghiali, a migliaia, al loro passaggio in un terreno coltivato a patate distruggono tutto, non ci lasciano neppure un tubero. Le cornacchie, poi, sono le "comare". Non possiamo nenache seminare - continua il giovane presidente della 'Pro-Loco - nei nostri piccoli campi, perchè questi maledetti uccellacci vanno beccando tutti i semi. Pertanto - termina Settimio Stangoni - bisogna prendere, una volta per sempre, dei seri provvedimenti per limitare, almeno, la crescita sia dei cinghiali che delle cornacchie".
"I cinghiali - interviene a dar man forte Ivan Volpini, abitante un pò fuori dal paese di Valle Castellana - si mangiano tutto. Bisogna metterci riparo. Tra noi montanari c'è un malcontento generale". "Ora è il periodo, nel vastissimo territorio di Valle Castellana - interviene Giancarlo Giovannini - in cui le volpi, le carnacchie e i cinghiali, approfittanto a far man bassa di tutti i nostri prodotti che si trovano in crescita ovvero le castagne, il granoturco ed altro. Le patate, poi, sono il ... dolce per i cinghiali. Fanno davvero un disastro. Il povero coltivatore della montagna viene ridotto ai minimi termini. Tant'è che il prossimo anno, non ritorna a seminare le patate. Oltre ai cinghiali - insiste Giovannini - ci si mettono anche coloro che a zonzo vanno a raccogliere le castagne sui terreni degli altri. E, poi, - termina _-volete sapere l'ultima? Un titolare di un appezzamento di terreno non può neppure tagliare una pianta. Abbiamo, come vedete, attacchi da tutte le parti senza che nessuno ci protegge. E' mai possibile tutto questo a noi montanari?"
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