martedì 10 giugno 2014

Cuba Libre

Il Cuba libre è un cocktail ufficiale IBA, appartenente alla categoria dei long drinks a base di rum bianco, cola
Sull'origine del nome sono state fatte molte ipotesi. Una afferma che il Cuba libre nacque per festeggiare l'indipendenza di Cuba dalla Spagna, ottenuta con l'aiuto degli Stati Uniti: un barman cubano mescolò quindi la Coca Cola (prodotto tipico statunitense) al rum (prodotto tipico cubano) per unire simbolicamente le due nazioni. In origine il Cuba libre era un Daiquiri allungato con la cola. In seguito ha adottato una ricetta più semplice.
Un'altra ipotesi indica nella testata del giornale rivoluzionario "Cuba Libre" fondato nel 1928 da Julio Antonio Mella, l'origine del nome del cocktail.

Preparazione

Ingredienti

  • 4,5 cl di rum chiaro
  • 12 cl di Cola
  • 1 cl di succo di lime

Procedimento

Servire in un bicchiere tipo highball con ghiaccio, guarnire con una fetta di lime.

Varianti

Alcuni barman ritengono apprezzabile l'aggiunta di 1 o 2 gocce di angostura prima della miscelazione; se invece si aggiungono o sostituiscono ad uno dei due componenti originali altri ingredienti si ottengono queste varianti:
  • Cuba libre pestato, con l'aggiunta di mezzo lime tagliato in quattro parti e un cucchiaio di zucchero di canna. Nella preparazione del Cuba libre pestato l'aggiunta dello zucchero di canna e la necessità di integrarlo agli altri ingredienti con una miscelazione più marcata contribuisce a diminuire l'effervescenza e a modificare la dolcezza del cocktail, motivo per cui alcuni barman la ritengono una preparazione non ottimale.
  • Cuba libre cubano, con 3-4 once di rum ambrato e l'aggiunta dello sweet'n'sour.
  • Cubotto, preparato sostituendo alla cola il chinotto.
  • Cubanta, preparato sostituendo alla cola la Fanta.
Queste ultime due sono varianti locali, servite soprattutto in alcuni locali milanesi
Da segnalare c'è una modifica più consistente, che ha portato alla nascita di un vero e proprio nuovo cocktail: il Santo Libre.

Fonte: www.wikipedia.it

lunedì 9 giugno 2014

Terra dei fuochi: nessuno stop

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali precisa che i controlli relativi all'eventuale contaminazione dei terreni ricompresi nella zona detta "Terra dei fuochi" non hanno subito alcun blocco.

Con la lettera di AGEA del 28 maggio 2014 viene unicamente disposta la sospensione dell'attività di notifica propedeutica alla realizzazione dei controlli con riferimento a quelle categorie di siti per cui il gruppo di lavoro, formato dagli enti facenti capo ai tre ministeri – Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Ministero dell'Ambiente, Ministero della Salute – e alla Regione Campania, ha ritenuto indispensabile avvalersi di controlli indiretti. Per le altre categorie di siti l'attività continua come da protocollo.

L'accertamento supplementare si è reso necessario nelle more della definizione dettagliata della modalità con cui dovranno essere effettuati i controlli indiretti atti a garantire che l'accesso diretto ai siti possa avvenire in condizioni di assoluta sicurezza. I lavori saranno eseguiti in tempi brevi al fine di portare a compimento il programma di controlli nei termini inizialmente stabiliti.

Inoltre, nei prossimi provvedimenti del governo è prevista la possibilità di allargare l'azione dei controlli. Infine è stata chiesta la convocazione del comitato interministeriale per valutare tutte le azioni necessarie a sviluppare ulteriormente l'impegno unitario delle istituzioni.


Fonte: www.aiol.it
www.freshplaza.it

Etichettatura laser per agrumi

L'azienda Natural Light Labeling System ha ricevuto l'approvazione dalla Food and Drug Administration (Agenzia statunitense per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) per l'utilizzo del sistema di etichettatura a laser, brevettato per tutte le varietà agrumicole.



Ci sono voluti 5 anni perché questa nuova tecnologia di identificazione fosse adottata. Tutti i test hanno avuto successo: non si sono registrati effetti negativi del laser sui frutti e nessuna degradazione del prodotto. La tecnologia di stampa è progettata per non penetrare nella buccia, ma elimina solo il pigmento della superficie.



Il sistema offre la massima garanzia di rintracciabilità, è permanente, non trasferibile, perfettamente leggibile e a prova di manomissione. E' stata sollecitata l'approvazione anche per altri tipi di ortofrutticoli.

Fonte: clubdarwin.net
www.freshplaza.it

domenica 8 giugno 2014

Agnolotti tradizionali del “plin” serviti semplicemente al fumo, brodo in tazza.

 
Ingredienti:

per la pasta:
g. 500 di pasta
6 uova

per il ripieno:
g. 300 di cappello da prete ( o un altro taglio di muscolo)
g. 300 di carré di maiale
g. 300 di coniglio
una testa di scarola e una manciata di spinaci entrambi cotti e strizzati
3 litri di brodo di manzo e gallina ben saporito
2 uova
g. 50 di parmigiano grattugiato
aglio
rosmarino
burro
olio di oliva extravergine
sale e pepe

Procedimento:

Impastare energicamente la farina con le uova; lasciare riposare la pasta coperta per circa 1 ora.
Cuocere le carni arrosto separatamente, facendole ben rosolare in poco olio di oliva extravergine e burro e profumandole con l’aglio e il rosmarino.
Lasciare raffreddare; togliere l’aglio e il rosmarino, dopo di che tritare con il coltello o la mezzaluna.
Mettere le carni tritate in una capace terrina; aggiungere la scarola e gli spinaci ( tritati anch’essi)
Il parmigiano, le uova intere, il sale e il pepe. Amalgamare con cura e lasciare riposare il ripieno alcune ore.
Confezionare gli agnolotti del plin e lessarli nel brodo bollente; scolarli e servirli ancora fumanti su di un tovagliolo di lino.
Servire a parte una tazza di brodo fumante arricchito con alcune scaglie di parmigiano.


La pasta ripiena rappresenta in Piemonte, come in molte altre regioni italiane, il piatto della domenica, della festa; servire gli agnolotti “al fumo”, conditi quindi solamente con il loro vapore, significa esaltarne il ripieno, valorizzare quindi le materie prime utilizzate, la cura e la passione spese nel confezionarli per qualcuno che ci è caro.

venerdì 6 giugno 2014

Muffin al radicchio



Ingredienti:

400  g  FARINA
20    g  BICARBONATO D’AMMONIO
11    g  BAKING
85    g  BURRO MORBIDO
85    g  OLIO DI GIRASOLE
7      g  SALE FINO
330  g  ZUCCHERO SEMOLATO
160  g  UOVA INTERE
170  g  PANNA UHT
½         BACCA DI VANIGLIA
330  g  JULIENNE DI RADICCHIO FRESCO

Procedimento:

Mescolare con la foglia tutti gli ingredienti presenti tranne il radicchio che verrà aggiunto alla fine. Dressare il composto in stampi da muffins e cuocere a 165°c per 25 minuti circa.

Acetosa






 
NOME SCIENTIFICO:
Rumex acetosa, detta anche erba brusca e Rumex acetosella o acetosa minore.

FAMIGLIA:
Poligonacee

DESCRIZIONE:
L'acetosa è un'erba perenne rustica, piuttosto comune nei prati di tutta la penisola italiana, le cui foglie coriacee emanano odore erbaceo e hanno sapore acidulo.

FUSTO:
Il fusto dell'acetosa è eretto, ramificato, di colore rossastro e supera sempre il mezzo metro d'altezza; quello dell'acetosa minore invece si innalza al più per una trentina di centimetri. FOGLIE: Le foglie di questa erba sono disposte alternativamente lungo lo stelo e hanno forma oblunga di lancia; le superiori sono più strette delle inferiori. Esse hanno un odore caratteristico e un sapore decisamente acidulo che, più lieve a primavera, si intensifica poi con l'avanzare delle stagioni. Le foglie dell'acetosa contengono vitamine, in particolare vitamina C, e sali minerali.

FIORI:
Dalla primavera avanzata fino ad agosto sbocciano, su piante maschili e femminili distinte, i minuscoli fiori rossicci riuniti in piccole pannocchie terminali. Per favorire l'emissione di nuove foglie conviene recidere le infiorescenze.

HABITAT:
La Rumex acetosa è pianta assai diffusa sui pendii pratosi ben esposti e riparati dai venti e nelle zone coltivate di tutta la penisola italiana; è un'erba che predilige un terreno argilloso e ricco. La Rumex acetosella, le cui foglie anziché acidule sono amare, predilige invece un substrato sabbioso, asciutto e acido.


COLTIVAZIONE

ESPOSIZIONE:
La posizione ideale per l'acetosella è decisamente ombreggiata.

RIPRODUZIONE:
La moltiplicazione dell'acetosa può avvenire per semina, da effettuare in primavera su substrato umido (in questo caso la germinazione avviene in una decina di giorni) o per divisione dei cespi, questo metodo va effettuato nella stagione autunnale.

CRESCITA:
La coltivazione della romice acetosa non presenta di norma nessuna particolare difficoltà: occorre solo tenere presente che le lumache sono ghiotte dei suoi germogli e dunque spargere sul terreno alcuni granuli di lumachicida o proteggere le piantine con altri metodi. Per avere foglie ricche di succo è bene innaffiare regolarmente le piante.

RACCOLTA:
Già due mesi dopo la semina si può incominciare la raccolta delle foglie.

CONSERVAZIONE:
E' sufficiente riparare le piante con un telo, o metterle a dimora in posizioni riparate, per avere a disposizione foglie fresche in ogni periodo dell'anno.

PROPRIETA'

IN CUCINA:
Le foglie dell'acetosa possono venire mangiate come fossero spinaci, cioè dopo averle lessate, oppure possono venire aggiunte alle minestre. Un accorgimento per rendere questa verdura più gradita consiste nel cambiare l'acqua, una volta, durante la cottura, in modo da ridurre il tipico sapore acidulo. Le foglie tenere possono anche venir mangiate crude in insalata. Un altro utilizzo dell'acetosa consiste nel preparare una salsa verde adatta in particolare al pollame e al pesce; il procedimento è il seguente: si lavano e poi si lessano una manciata di foglie di acetosa e mezza manciata di foglie di crescione assieme ad una cipolla (che poi va tolta), quindi si mescola il tutto con olio, aceto, sale e pepe fino ad ottenere una massa cremosa.

BELLEZZA: Un impacco di foglie fresche, sminuzzate e stese sulla pelle del viso, chiude i pori dilatati e fa scomparire i cosiddetti "punti neri".

SALUTE:: Le foglie dell'acetosa esercitano un'azione digestiva e rinfrescante; la radice, estratta dal terreno in autunno e posta in infusione o decotta, svolge azione lassativa e diuretica.

CURIOSITA':
Per il loro alto contenuto di calcio e sali minerali l'acetosa e l'acetosa minore sono sconsigliabili a chiunque soffra di calcolosi renale.