sabato 5 febbraio 2011

I raggi ultravioletti: l'effetto sulle carote

L'esposizione alla luce ultravioletta di tipo UV-B di carote tagliate a rondelle può aumentare l'attività degli antiossidanti contenuti in questo ortaggio. E' quanto emerso dagli studi preliminari di Tara H. McHugh, tecnologa alimentare e capo della ricerca dell'USDA (Dipartimento dell'agricoltura statunitense) .

Presenti soprattutto in frutta e verdura, gli antiossidanti sono sostanze naturali che possono ridurre il rischio di tumori e di malattie cardiovascolari.

La ricerca sulle carote, condotta da McHugh e da altri ricercatori presso l'ARS Western Regional Research Center di Albany, in California, indica che una dose moderata, della durata di 14 secondi, di raggi UV-B può potenziare di circa 3 volte le capacità antiossidanti delle carote fresche tagliate a rondelle. La dose è ad alta efficienza energetica e non riscalda né disidrata le carote in modo significativo.
Gli scienziati sanno da almeno un decennio che esporre le piante ai raggi UV-B può causare ciò che è noto come stress di tipo abiotico (non provocato da attacchi di organismi viventi, ma da fattori ambientali ostili - N.d.R.). Questo è ciò che probabilmente accade nelle carote affettate, inducendole ad una maggiore produzione di antiossidanti.
Le piante rispondono allo stress accelerando la produzione di due enzimi naturali, uno con il nome scioglilingua "polyphenylalanine ammonia-lyase" e l'altro chiamato "chalcone synthase". Poiché la produzione di tali enzimi aumenta, anche i livelli dei composti fenolici (antiossidanti sintetizzati dagli enzimi) crescono.
Nonostante questa e altre conoscenze sulle risposte delle piante allo stress abiotico e ai raggi UV-B, McHugh fa notare che l'idea di utilizzare i raggi UV-B in modo rapido, sicuro e conveniente per aumentare il quantitativo di antiossidanti nei prodotti freschi non è stata ancora studiata in modo esaustivo. La ricerca sulle carote sta aiutando a colmare questa lacuna.

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